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Dic
Si può bere la cioccolata in quaresima?
Il dubbio nacque con l'arrivo di strani e preziosi «tesori» dalle Americhe: la patata, il mais, il pomodoro e – appunto – il cacao.
Al consumo della cioccolata calda vi erano favorevoli, come i Gesuiti e i Francescani (che ne fecero anche un commercio) e contrari, in quanto una bevanda e non un cibo e quindi il digiuno non era interrotto.
Nel Nuovo Mondo per questo motivo, molte nobili donne consumavano la cioccolata calda anche durante la Messa.
Contrari invece i domenicani, in quanto la bontà e i profumo del cioccolato erano ritenuti peccaminosi. Scriveva così padre G.G. Semenzi:
«or la vainiglia, ora ‘l cacao si noma, / Quindi pien di fragranze ‘l lusso augusto / Non invidia i lor sorsi a Manfi e a Roma. / Spesso però n’avvampa il sangue adusto / Per troppo caldo e troppo usato aroma, / onde velen fa del rimedio ‘l gusto».
Si dovrà aspettare il “De chocolatis potu diatribe“ del cardinale F.M. Brancaccio, definirà il cacao una bontà anche spirituale.